Per 43€ spedizione compresa ho acquistato il [easyazon_link identifier=”B016D55GTU” locale=”IT” tag=”andreavan-21″ popups=”n”]DOOGEE X5[/easyazon_link], un cinafonino che alla prova dei fatti non sta facendo rimpiangere lo smartphone di marca che è andato a sostituire.
Qualche giorno fa mi si è posto il problema di dover acquistare un nuovo telefonino per sostituire il buon vecchio Galaxy S3 che mio figlio, neanche un mese dopo averlo ricevuto come premio per la promozione, ha pensato bene di far “annegare” portandoselo in mare nella tasca del costume.
Fallito il tentativo di “rianimazione” dello smartphone (nella specie, una quarantena di una settimana di immersione in una scatola di riso collocata su un davanzale esposto al sole), dopo tre settimane dall’incidente ho ceduto alle pressanti richieste del pargolo e mi sono messo alla ricerca di un nuovo telefono da dargli.
Ho subito escluso l’ipotesi di acquistargli un telefono impermeabile: l’immorale opzione di spendere 700€ e rotti per il blasonato [easyazon_link identifier=”B01BWV9A42″ locale=”IT” tag=”andreavan-21″]Galaxy S7[/easyazon_link] non mi è entrata neanche nell’anticamera nel cervello e anche i 200/300€ necessari per un [easyazon_link identifier=”B00XXPYLOU” locale=”IT” tag=”andreavan-21″]Sony impermeabile[/easyazon_link] o per modelli di altre marche tipo [easyazon_link identifier=”B001DEJK6M” locale=”IT” tag=”andreavan-21″]Hisense[/easyazon_link] erano troppi. Ho considerato tra l’altro che nel nostro caso, tra gli innumerevoli pericoli di danneggiamento / smarrimento / furto che un gadget tecnologico corre quando è nelle mani di un adolescente, quello di una nuova rottura per immersione è ora meno probabile perché l’esperienza insegna.
Ho scartato per compassione anche l’eventualità di ridargli il vetusto Galaxy S acquistato nell’A.D. 2010. Nonostante l’aggiornamento a Cyanogenmod questo telefono è ormai diventato di una lentezza snervante anche per lo sporadico uso da semplice muletto Android che ne sto facendo io, e figuriamoci per chi intende usarlo tutti i giorni per entrare nei mondi di Minecraft, di Clash Royale, o per cacciare gli infidi mostri tascabili che si nascondono nella doccia o dietro al cesso.
Mi sono quindi messo a fare un po’ di benchmarking tra vari modelli “economici” tipo Huawei, ASUS e affini nella fascia 100/150€. Ad un certo punto mi è saltato all’occhio un modello di una marca ai più sconosciuta, che rientra nella categoria dei cosiddetti cinafonini: il [easyazon_link identifier=”B016D55GTU” locale=”IT” tag=”andreavan-21″]DOOGEE X5[/easyazon_link].
Si tratta di un telefono dalle specifiche hardware più che dignitose: display da 5 pollici, connettività 3G/HDMA (e volendo anche 4G nella versione pro), 1GB di RAM e 8GB di archiviazione interna espandibile con MicroSD, dual SIM, batteria da 2400 mAh, fotocamera principale da 5MP, processore quad-core e sistema operativo Android 5.1 in una versione pressoché stock, ovvero esente dalle fastidiose personalizzazioni e aggiunte di bloatware che molti produttori (Samsung in primis) operano abitualmente.
Ciliegina sulla torta, ho appreso con soddisfazione che nelle More features di questo telefono è compresa anche la per me imprescindibile radio FM. Sì, non sto scherzando: al di là di ogni valutazione su prezzi e prestazioni e al di là di tutte le speculazioni sulle filosofie dei vari iOS, Android e Windows Phone, non ho mai preso e mai prenderò in considerazione l’opzione di acquistare un telefono sul quale non si possa ascoltare la radio all’antica, in modulazione di frequenza, senza essere obbligati ad accedere alle web radio.
Tornando al sodo, se già mi pareva di essere abbastanza propenso all’acquisto di questo Dugì che Amazon mi aveva proposto a ben 52.99€, quando mi sono deciso a metterlo nel carrello ho scoperto che per una fortunata coincidenza proprio quel giorno era attiva un’offerta lampo in virtù della quale il prezzo del telefono era momentaneamente sceso a 42,49€!
Ovviamente, bando agli indugi e neanche ventiquattr’ore dopo un corriere mi consegnava il nuovo gioiellino. Giusto il tempo di applicare le varie impostazioni di parental control, ed ecco che l’agognato regalo poneva termine a quasi tre settimane di astinenza dell’erede da Pokemon GO & affini.
Un giorno poi tornerò a scrivere della mia esperienza di controllo genitoriale sull’uso delle nuove tecnologie. Povero figlio, lo starò facendo sentire un diverso. Con ogni probabilità sarà l’unico della sua banda che sul suo telefono non può giocare e rimbambirsi su YouTube per più di un’ora al giorno, non può installare nuove app e nuovi giochi senza la mia autorizzazione, e che per visitare siti zozzi deve farsi prestare un qualsiasi telefono non protetto di un amico. Ma tant’è.
Dopo una settimana d’uso, pare che il Doogee non stia facendo rimpiangere il Samsung buonanima. Il processore e la GPU paiono cazzuti abbastanza, al punto che mi è stato richiesto di autorizzare l’installazione di Asphalt 8 e di un altro paio di giochi parecchio esigenti in termini di risorse, che ora – mi è stato riferito – sono più fluidi e giocabili che in passato. La caccia ai Pokémon procede pure bene, nonostante l’assenza del sensore-bussola obblighi a effettuare lo scroll toccando lo schermo per localizzarli (quando invece sul Galaxy con bussola bastava girarsi fisicamente). Ho ricevuto via Whatsapp alcune foto di buona qualità, compresa una panoramica ed alcune HDR. Il lettore mp3 fa il suo dovere, macinando quotidianamente la sua dose di Fabio Rovazzi e Manuel Aski, ma se Dio vuole anche di AC/DC, Caparezza e Willie Peyote (per Jaco Pastorius e i King Crimson ci stiamo attrezzando).
Sulla qualità delle telefonate non ho ancora raccolto dati a sufficienza per emettere un giudizio: come tutti sanno, nell’accezione moderna lo smartphone a tutto serve, tranne che a telefonare, e infatti ci saremo parlati per qualcosa come 8 minuti o giù di lì in una settimana.
Tutto questo per 42,49€? Pare impossibile, ma ebbene sì, è così. Può darsi che un giorno scoprirò che il DOOGEE sarà stato inserito in un futuro aggiornamento della lista di telefonini con malware preinstallato, sulla quale per ora non compare, e in tal caso dovrò ammettere che il prezzo d’acquisto esageratamente basso mi ha indotto ad acquistare un cavallo di Troia che assicura al produttore enormi guadagni sulla rivendita dei dati personali degli utenti.
Ad oggi tuttavia nulla mi lascia pensare che sarà così, e in definitiva: sono contento che mio figlio sia soddisfatto di usare un telefono che va bene per le sue esigenze, e sono compiaciuto di averlo pagato meno del costo di un preventivo per la riparazione di un telefono vecchio.
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