Controlli genitoriali su Android: come funziona F-Secure SAFE


Condivido in questa recensione la mia esperienza sull’uso di F-Secure SAFE, l’app che ho scelto per impostare i controlli genitoriali sul telefono Android di mio figlio.

Alcuni giorni fa è scaduto il periodo di un mese di prova gratuita della versione completa di F-Secure SAFE, il programma (o per meglio dire, l’app) di parental control che ho installato sullo smartphone con Android 5.1 (il Doogee X5) che ho dato in uso a mio figlio.

Controlli genitoriali F-Secure SAFE impostazioni accessibilità

Nel mese di prova gratuita, il comportamento di F-Secure SAFE è stato egregio. Alla scadenza del periodo gratuito l’ho rimosso e per un paio di giorni ho testato altre app simili quali Norton Family Parental Control, Kids Place e Kaspersky Safe Kids. Alla fine tuttavia ho scelto di reinstallare F-Secure SAFE e acquistarne una licenza.

Attualmente (settembre 2016) la licenza annuale del programma è in vendita a € 59.90. Ho trovato questo prezzo decisamente troppo alto per un’app Android, ho considerato però che:

  1. La licenza permette l’installazione di SAFE su tre dispositivi tra smartphone e tablet Android, iOS e Windows Phone, PC Windows e Mac. Con la stessa licenza ho potuto quindi installare la suite su un PC e il Safe Browser F-Secure sul mio smartphone Windows.
  2. Cercando in rete si trovano codici sconto da inserire nell’apposito campo sul sito F-Secure al momento dell’acquisto. Questo mese ne ho trovato uno con cui ho attivato uno sconto del 25% di modo tale che il costo finale è stato di € 36.82

Installare SAFE su Android è semplice. Dopo averlo scaricato da Play Store lo si lancia. Al primo avvio l’app richiede di autorizzarne l’esecuzione come gestore dell’accessibilità, aprendo direttamente la relativa schermata nelle impostazioni Android. Dopo aver impostato questo parametro non sarà possibile disattivarlo se non dall’interno dell’app stessa, previo inserimento di una password. Ovviamente la password in questione deve essere creata e gestita esclusivamente dal genitore.

Dopo aver attivato la gestione accessibilità si ritorna nel menu di configurazione di SAFE. La schermata iniziale è un “cruscotto” (dashboard) che mostra informazioni sulla validità dell’abbonamento e sull’aggiornamento dell’antivirus e permette l’accesso alle diverse funzionalità di protezione.

Passiamo ora in rassegna queste funzionalità. Troviamo nell’ordine:

  • F-Secure SAFE: la dashboardun antivirus, particolarmente utile se si vuole permettere l’installazione di applicazioni provenienti da sorgenti diverse dal Play Store (ad es. Aptoide o apk scaricati in rete)
  • il Finder per localizzare il telefono in caso di smarrimento
  • un controllo di privacy che dà informazioni sui permessi di accesso all’hardware (ad es. geolocalizzazione, fotocamera, lista contatti, ecc) richiesti dalle app installate
  • il controllo genitori vero e proprio
  • un call blocker (filtro chiamate)
  • un browser per la navigazione sicura e i relativi filtri per impostare le categorie di contenuti web da bloccare
  • statistiche d’uso e dettagli sull’abbonamento

Nel primo mese di utilizzo ho visualizzato una sola volta una notifica dell’antivirus quando ho scaricato King Root, un’app per ottenere i permessi di root sul telefono. F-Secure ha analizzato e correttamente segnalato come potenzialmente insicura tale app.

Il Finder fa il suo lavoro, localizzando il dispositivo se è acceso e collegato in rete, oppure segnalando l’ultima posizione registrata se il telefono non è collegato. E’ possibile da remoto (tramite il portale my.f-secure.com) verificare la posizione geografica del telefono, farlo suonare se è vicino ma non lo si trova, bloccarlo e/o cancellare i dati personali in caso di furto o smarrimento.

L’analisi privacy è uno strumento interessante perché fornisce informazioni sui permessi richiesti dalle applicazioni installate e spiega in parole semplici il significato dei singoli permessi. Ad esempio WhatsApp è l’applicazione più “ad alto impatto”, ovvero molto invasiva con le sue 50 autorizzazioni richieste. La segue Pokémon Go, segnalata come “a medio impatto” con “solo” 17 autorizzazioni richieste. Nel caso di WhatsApp in particolare, è veramente impressionante constatare quanti privilegi, molti dei quali apparentemente inutili per un’app di messaggistica, le siano concessi. Ciao ciao privacy.

F-Secure SAFE: Controllo genitoriIl Controllo Genitori è per le mie esigenze il piatto forte di F-Secure SAFE. Semplice ma completo, permette di:

  • impostare un limite massimo di tempo di utilizzo giornaliero di un gruppo di app
  • bloccare l’accesso a singole app e a una o più categorie di contenuti web

A mio parere la funzione veramente indispensabile per controlli genitoriali di tipo passivo è il controllo del tempo. Mentre in altri ambiti trovo più giusto operare con un controllo attivo e con il dialogo piuttosto che delegare il controllo a un’app, nel caso del tempo lo scenario è molto semplice. Si definisce una regola e con questa app si ha a disposizione uno strumento per farla rispettare.

Mamma: “Molla quel telefono: oggi pomeriggio non hai fatto nient’altro, è da tutto il giorno che sei attaccato a quel coso”
Figlio: “Non è vero, l’ho usato solo 5 minuti. Finisco questa partita a Clash Royale poi smetto”
App: <<Restano ancora 7 minuti di utilizzo giornaliero>>

Risultato: la partita a Clash Royale termina dopo 7 minuti, se ne riparla domani.

Il genitore deve semplicemente impostare una password, selezionare le app che saranno soggette a restrizioni temporali, definire il limite giornaliero di utilizzo complessivo di tali app.

Nel mio caso ho inserito nel gruppo di app “temporizzate” tutti i giochi installati, più il browser e YouTube. In lunghe ed estenuanti periodiche riunioni di famiglia negoziamo il limite giornaliero che sarà qualcosa tra gli 11 minuti sognati dalla mamma e le 22h58′ dei desideri del figlio (in realtà questi desideri sono entrambi inattuabili: l’app permette di impostare il limite con una precisione di 30 minuti: mezz’ora, un’ora, un’ora e mezza, e così via). Imposto il limite, salvo le impostazioni, ed è fatto. Lo spietato timer di F-Secure parte alle 0.00, misura fino alle 23:59 il reale tempo di utilizzo delle app selezionate e allo scadere del tempo ne inibisce l’utilizzo.

Qui non è possibile definire – come ho visto in altre app provate – limiti di tempo diversi nei diversi giorni della settimana, ad esempio un’ora nei giorni feriali e due ore in quelli festivi. Se si desidera concedere un tempo d’utilizzo più lungo nel weekend occorrerà andare a modificare o rimuovere il limite previo inserimento password (e poi ricordarsi la domenica sera di ripristinare il limite più basso).

E’ utile avere un filtro che non limita l’uso del telefono tout court ma blocca solo alcune app. Anche dopo la scadenza del tempo mio figlio potrà continuare a telefonare e comunicare via sms o – molto più plausibilmente – via WhatsApp, usare la calcolatrice, il calendario, le sveglie e tutte le altre funzionalità non soggette a limitazione.

L’esperienza nell’uso di questa funzione è stata positiva. Dopo le inevitabili lamentele dei primi giorni allo scadere del tempo e alcuni tentativi di scasso (mi sono pervenute via email notifiche di richiesta reset della password), mio figlio si è rassegnato a usare il telefono nei limiti di tempo concordati e ha così cominciato a dare un peso ai minuti che passa giocando o a guardando i video di FaviJ. Dopo pochi giorni le lamentele sono finite e le buone consuetudini d’uso sono state acquisite.

L’altra funzione per controlli genitoriali, il blocco dei contenuti, si applica alle app (blocco app) e ai contenuti web (navigazione sicura).

Nel primo caso si può disporre che l’utilizzatore del telefono non possa accedere a una o più app installate. Per bloccarle o per meglio dire per inibirne l’uso, basta inserirle nella lista di app bloccate. E’ interessante notare che il blocco viene applicato automaticamente a tutte le nuove app installate.

Pare un piccolo dettaglio ma fa la differenza: prima di cominciare a usare qualcosa di nuovo mio figlio dovrà mostrarmi cosa ha installato e chiedermi lo sblocco. In altre applicazioni che ho usato in passato (Avast) il blocco si poteva applicare ad app già installate ma non era attivo di default su quelle nuove.

Veniamo alla navigazione sicura. F-Secure svolge un lavoro di background continuo e affidabile nel catalogare i contenuti dei vari siti internet. Tramite l’app possiamo selezionare le categorie di contenuti che non saranno accessibili. Il Safe Browser di F-Secure sostituisce il browser standard di Android e permette l’accesso solo ai siti che i server di F-Secure segnalano come “sicuri”.

A parte gli inevitabili falsi positivi (ho letto ad esempio che in passato qualcuno si è visto inibire l’accesso ad eBay fino a quando ha sbloccato la categoria “gioco d’azzardo”), il filtro fa il suo dovere. Negli screenshot qui di seguito vediamo alcuni esempi.

Le ricerche Google sono filtrate nativamente con SafeSearch, come si può vedere nella prima schermata. I tentativi di accesso diretto a siti dai contenuti non adatti sono bloccati. Se effettuo una ricerca su argomenti come ad esempio “scommesse” posso visualizzare i risultati di ricerca ma mi è inibito l’accesso ai siti di scommesse presenti nei risultati di ricerca Google.

Proseguendo nella rassegna delle funzionalità dell’app, troviamo il filtro chiamate che non ho ancora avuto l’occasione di provare. Mi dovrò informare e capire se c’è qualcosa che lo rende migliore del filtro nativo disponibile in Android, oppure se è una funzione legacy inserita nel programma per ovviare alla mancanza del filtro nelle vecchie versioni di Android.

In definitiva sono soddisfatto dell’acquisto di F-Secure SAFE. Per le mie esigenze di controlli genitoriali la sua caratteristica più importante è il temporizzatore dell’utilizzo di alcune app. Come ho scritto prima, tale funzione è già sviluppata in modo soddisfacente nella versione attuale dell’app. Potrebbe forse essere migliorata permettendo di impostare tempi specifici per le singole app o per gruppi di app (ad es. un’ora per i giochi, un’ora per musica e youtube, ecc) invece che un solo limite complessivo. Al momento mio figlio sta dedicando tempo in particolar modo a youtube e giochi ma i genitori di suoi amici e soprattutto amiche mi parlano di pomeriggi passati in camera a whatsappare. Mi parrebbe troppo restrittivo includere WhatsApp tra le app che concorrono a definire il tempo limite d’utilizzo attualmente impostato, ma non posso neanche farlo e poi aumentare il limite perché così facendo permetterei un maggiore uso dei giochi, del browser e di YouTube. Scriverò agli sviluppatori per suggerire questa modifica sperando che la attuino in una futura nuova release.

Un buon antivirus fa sempre comodo se si considera quante falle di sicurezza sono quotidianamente scoperte in Android. Bisogna tener presente comunque che nessun antivirus offrirà mai una protezione assolutamente sicura. Questo principio è sempre valso nel mondo PC, vale a maggior ragione per i dispositivi mobili Android (e iOS, e Windows Phone). Avete sentito parlare ad esempio di Pegasus?

Per quanto riguarda il blocco contenuti su app e siti, sono dell’idea che il miglior controllo sia quello attivo, ovvero l’educazione. SAFE offre un controllo passivo che può essere forse sufficiente quando si vuole lasciar usare un telefono per brevi periodi a ragazzi in tenera età, per proteggerli dalla visualizzazione accidentale di contenuti inopportuni.

Nel caso di un adolescente non è sufficiente nascondersi dietro un dito, considerando anche che così facendo si aggiunge il “fascino del proibito” ai contenuti censurati che tra l’altro restano sempre comunque accessibili sui telefoni non protetti degli amici.

E considerando che i maggiori rischi in tema di sicurezza non vengono solo dall’esterno, ma anche e soprattutto da comportamenti scriteriati nell’uso di funzionalità che non possiamo censurare: foto, video, messaggistica e condivisione.

Occorre informarsi, affiancare, spiegare, educare.